Quali sono le differenze?
Quale scegliere?

In commercio al giorno d’oggi sono disponibili innumerevoli tipi di dolcificanti, da quelli calorici come zucchero raffinato e zucchero di canna, a dolcificanti acalorici come Aspartame, Saccarina, Fruttosio, Alitame, Sucralosio, Ciclammato, Xilitolo, Sorbitolo, Mannitolo, Maltitolo, Lactitolo, Isomalto, Stevia.

In che modo possiamo scegliere?

I carboidrati semplici (glucosio, fruttosio,galattosio) sono le molecole più diffuse in natura responsabili del gusto dolce percepito a livello del cavo orale, e sono quelle sostanzeche ci fanno percepire il “buono” di un alimento, inducendoci a mangiarne sempre di più, soprattutto se si tratta di zuccheri semplici ad alto indice glicemico in grado di causare un picco insulinico post-prandiale.
Tra zucchero bianco e zucchero di canna, dal punto di vista chimico non c’è alcuna differenza, infatti contengono entrambi saccarosio; lo zucchero di canna però, oltre a subire un processo di raffinazione, viene anche arricchito con melassa per rendere il colorito più scuro. La melassa è una sostanza composta da sali minerali, fibre e altre componenti sicuramente molto utili all’organismo, ma presenti in percentuali tanto basse da non essere significative a livello nutrizionale. Dal punto di vista nutrizionale non ci sono quindi differenze tra questi due tipi di dolcificanti, anche perché presentano lo stesso contenuto calorico, ovvero 400 kcal ogni 100g di prodotto.

E lo zucchero integrale di canna?

Tale dolcificante presenta invece sostanziali differenze dal punto di vista sia nutrizionale che calorico: innanzitutto non subisce alcun processo di raffinazione; tale caratteristica gli conferisce un colore scuro e una consistenza a granelli piccoli e irregolari con un gusto particolarmente intenso che spesso al primo assaggio potrebbe non piacere. Il contenuto calorico è leggermente inferiore rispetto agli altri dolcificanti(tra 270 e 350kcal per 100g), contiene vitamine e minerali in maggior numero e grazie al suo indice glicemico medio, è in grado di generare un picco insulinico inferiore rispetto allo zucchero raffinato.

Elisa Benedetto