Obesità in età evolutiva?
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È ormai ampiamente riconosciuto che l’obesità rappresenta un importante fattore di rischio di malattie croniche e, se presente in età pediatrica, si associa a una più precoce insorgenza di patologie tipiche dell’età adulta.
Il programma utilizzato nel nostro centro, e raccomandato da numerosi studi clinici e metanalisi, è la FBT. Questo tipo di terapia si basa sulla “modificazione dello stile di vita del bambino” e non sulla semplice prescrizione di uno schema alimentare.
Lo scopo è aiutare il bambino a perdere peso riducendo il suo apporto calorico giornaliero attraverso la sostituzione di cibi ipercalorici (es. bevande zuccherate, patatine, caramelle….)con cibi salutari e con un contenuto calorico inferiore.
Parallelamente si invoglia il bambino ad incrementare l’attività fisica e a ridurre i comportamenti sedentari (guardare la tv, messaggiare col cellulare, giocare ai video games…..)
Per fare ciò si avvale di specifiche procedure e strategie comportamentali quali per esempio la compilazione di un diario alimentare e dell’attività fisica.
In tutto questo è di fondamentale importanza il coinvolgimento dei genitori, poiché a loro viene affidata la preparazione dei pasti e il compito di creare un ambiente familiare ottimale che stimoli uno stile di vita salutare.
Il programma di cura prevede incontri con il terapeuta ogni 2 settimane in cui si discutono gli argomenti educativi e avviene la misurazione del peso; a fine seduta vengono coinvolti anche i genitori per concordare dei compiti specifici da attuare a casa. L’approccio utilizzato è di tipo collaborativo/educativo, per stimolare la conoscenza verso il mondo dell’alimentazione e fare in modo che questa venga poi mantenuta nel tempo.
L’epidemia del sovrappeso e dell’obesità sta investendo in modo “globale” i paesi occidentali e i paesi in via di sviluppo, senza distinzione di età, sesso e ceto sociale. L’Italia rimane uno dei paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare rivela che il 20,4% è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio. L’indagine promossa da WhoEuropean Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) è stata realizzata nel 2019 da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (CNAPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, recentemente designato un centro di riferimento dell’Oms sull’obesità infantile.
I dati emergenti dallo studio okkio alla salute -2016 indicano un progressivo viraggio dalla alimentazione di tipo mediterraneo (ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, olio di oliva, carni bianche, pesce) verso un modello alimentare di stampo anglosassone (ricco di grassi e zuccheri semplici). Sul versante della spesa energetica giornaliera si è riscontrato un rallentamento vistoso dell’attività motoria e un crescente aumento dei comportamenti sedentari (TV, video giochi, computer, ecc…)
I bambini con obesità vanno aiutati a raggiungere un peso sano anche come prevenzione per il loro futuro. Infatti un modesto calo ponderale non migliora solo la loro salute fisica attuale ma anche quella futura, perché l’obesità nell’infanzia è un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi dell’alimentazione e di obesità nell’adolescenza e nell’età adulta.
Suggerimenti per una corretta alimentazione
Le principali norme comportamentali sono:
- mangiare al giusto orario, con un intervallo di tempo tra i pasti di 4-5 ore
- ripartire le calorie totali giornaliere come segue: colazione e spuntino “da re” (20%), pranzo “da principe” (40%) e cena “da povero” (30%)
- fornire il giusto apporto di nutrienti (carboidrati 50-55%, grassi 30 %, proteine 15-20%)
- dedicare almeno 30 minuti ai pasti principali e mangiare in un ambiente tranquillo, senza svolgere altre attività (guardare la TV, mandare messaggi con il telefonino, etc.).
